Il direttore dell'Istituto: Alberto Paoletti
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         Pubblicazioni Alberto Paoletti:

    La nuova guida sulle Investigazioni!

Indagini sui minori per accertare l'uso di sostanze stupefacenti

 

Estratto dal libro "Le Investigazioni Private: Guida Operativa" di Alberto Paoletti e G. Luzzi

A. Discoteche. L’ingresso in discoteca non è sempre accessibile a tutti. Alla figura del “buttafuori” si è aggiunta quella del “buttadentro”, un personaggio che, all’ingresso del locale, seleziona la clientela sulla base del look e delle caratteristiche. Se non corrispondono allo stile e agli standard dell’ambiente, i soggetti vengono allontanati, spesso con conseguenti reazioni violente e incontrollate. In discoteca il volume elevato della musica, le luci psichedeliche, l’esibizione narcisistica del corpo, il sex appeal esasperato, spingono ad allentare i freni inibitori, spesso attraverso l’abuso di alcol, ecstasy, bibite con anfetamine o addirittura di droghe sintetiche. All’uscita dal locale, spesso nelle prime ore del mattino, lo “sballo del sabato sera” può portare a tragiche conclusioni. Imbottiti di cocktail stupefacenti e di superalcolici, i giovani cercano quella che potrebbe essere l’ultima forte sensazione della notte: una guida spericolata. 

B. Pub, locali, bar, feste e concerti rock. Per i giovani dai 13 ai 18 anni lo “sballo” è ottenuto non solo dall’uso di sostanze stupefacenti o di psicofarmaci, ma anche dall’abuso di alcool. Pub, bar, locali, feste e concerti rock sono i luoghi deputati a “fare il pieno” di birra, rum e cola, vodka lemon e vino, per rispettare l’abitudine importata dai paesi anglosassoni del “binge drinking” (bere per ubriacarsi) che consiste nel bere una quantità elevata di alcol in un breve lasso di tempo. I genitori tendono a non dare molto significato a questi episodi: nella tradizione italiana il vino è stato considerato – soprattutto nella cultura contadina – un alimento che dà energia e forza nel lavoro dei campi (“il vino fa buon sangue”). Ma il fenomeno, inizialmente diffuso soprattutto nelle regioni del nord est dell’Italia, si sta diffondendo nelle grandi metropoli e risulta tra le principali cause dei 30 mila incidenti di auto nel nostro paese. [...]

G. Droghe. Il consumo di sostanze stupefacenti non accenna a diminuire, nonostante i media oggi ne abbiamo ampiamente dimostrato i danni e nonostante i casi di “vittime illustri”  appartenenti al mondo dei vip, comprese le stelle del jet-set, abbiano contribuito a puntare i riflettori sul tema. A prescindere dalla distinzione tra droghe ammesse (tabacco e alcol), controllate (ad esempio morfina somministrata a fini terapeutici) e illegali, e senza addentrarsi nell’annosa diatriba sulla distinzione tra droghe “leggere” (cannabis e derivati) e “pesanti” (cocaina, eroina), il fenomeno della droga resta di grande attualità nella società contemporanea. Protagonisti di questo teatro fatto di gioie effimere e autodistruzione sono, da un lato, i “consumatori” – giovani e meno giovani di ogni estrazione sociale, latitudine e cultura che condividono insoddisfazioni, noia, disagi, bisogno di emulazione e ricerca di evasione da un mondo povero di certezze –, dall’altro gli spacciatori (i cosiddetti “pusher”), i sordidi delinquenti di quartiere, che in questo gioco dei ruoli fanno gli interessi dei grandi narcotrafficanti, vendendo “desideri e speranze in confezione spray”, (tanto per citare una vecchia canzone di Renato Zero). Oltre alle forze dell’ordine e alle famiglie, che si attivano sulle tracce dei malavitosi che stanno a monte di un racket lucroso e complesso, anche gli investigatori privati sono spesso coinvolti in queste problematiche 

L’investigatore entra nella vasta ragnatela delle ricerche contro lo spaccio di droga in due modi: 

- perché ingaggiato dai genitori che sospettano che il figlio faccia uso di droga. 

- Segnalando alle forze dell’ordine fatti criminosi di cui sia venuto a conoscenza nel corso delle sue indagini, come suggerì Emanuele Marotta nel suo intervento sul traffico internazionale di droga nell’ambito del seminario di studi riservato agli  investigatori privati  sul tema dell’investigazione privata nel nuovo processo penale :  “È’ possibile che, nel corso della sua attività, un investigatore privato si imbatta in patrimoni ingenti e di recentissima costituzione, intestati tanto a persone fisiche quanto a società di comodo. Non è insolito, al giorno d’oggi, che – dietro facciate di apparente onorabilità – emergano profili di sospetto, degni di ulteriore approfondimento. In un simile caso, è quanto mai opportuno che l’investigatore privato – nel rispetto del rapporto professionale con i propri clienti – trovi il modo più idoneo per creare le condizioni, in quanto cittadino, per lo sviluppo di appropriate indagini da parte degli organi statali competenti.”   Spesso i due raggi d’azione s’intrecciano e può accadere che un investigatore, vicino a rintracciare un adolescente finito nel tunnel della droga, arrivi a scoprire gli spacciatori con i quali è venuto in contatto e contribuisca al loro arresto.